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lunedì 11 gennaio 2016

La battaglia dei vaccini. La risposta su YouTube del Prof. Serravalle

Ecco la risposta del dottor Eugenio Serravalle sulla trasmissione "Presa Diretta" del 10 gennaio 2016 per il servizio "La battaglia dei vaccini"




QUI la mia analisi sulla vicenda.

La battaglia dei vaccini. Analisi dell'inchiesta di Presa Diretta

Non sono nè un medico nè un esperto nè un pediatra, ma sono una mamma e sono una giornalista per questo motivo ho deciso di analizzare la puntata di Presa Diretta (Rai 3) andata in onda ieri sera dal titolo "La battaglia dei vaccini".



La mia analisi è squisitamente tecnica, ho voluto analizzare come hanno costruito il servizio e come hanno realizzato il montaggio.
La premessa è realizzata facendo parlare il Ministro della Salute che rassicura in una intervista tutti a poter vaccinare in serenità i propri figli così come lei stessa ha deciso di fare pubblicamente vaccinando i suoi figli davanti all'occhio delle telecamere (e degli italiani).
Si passa all'intervista a Rob Butler presso il quartiere generale dell'ufficio europeo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che fa un quadro più generale del calo dei vaccini in Europa dicendo che prima si pensava questo calo fosse dovuto alle immigrazioni ma questa idea è cambiata quando si sono resi conto che erano gli europei ricchi che decidevano di non vaccinare. Questo è un passaggio importante perchè permetterà alla fine di chiudere il cerchio del servizio parlando di vaccini nei paesi in via di sviluppo. Dunque fino a qui le notizie sono due in Italia si assiste ad un forte calo dei vaccini (immotivato per il Ministero) e lo stesso trend si riscontra in Europa. Successivamente si torna a fare il punto in Italia parlando della provincia di Rimini, la provincia in cui si vaccina di meno "nel 2013 solo il 92% dei bambini ha fatto i vaccini obbligatori". Attenzione a questa parola OBBLIGATORI, questa parola presuppone che ci sia un obbligo da parte dei genitori che venga disatteso nella scelta di non vaccinare i propri figli. Ma non è così, sebbene infatti il Ministero chiarisca che i vaccini obbligatori sono quelle contro difterite, tetano, poliomelite ed epatite B, sul sito dell'Ausl di Rimini si parla solo di vaccinazioni RACCOMANDATE e di altre CONSIGLIATE, quindi nessuna obbligatorietà nessuna legge violata, ma solo una libera scelta dei genitori nel vaccinare o meno i propri figli. L'alone negativo sull'obbligo disatteso quindi si può dissipare. Qui a Rimini sono nati i movimenti contro i vaccini per questo motivo la maggior parte delle persone decide di non vaccinare. Il messaggio sotto inteso è che per questo motivo la gente venga maggiormente coinvolta, abbindolata da questi movimenti il messaggio scevro di implicazioni negative è che la gente in questo caso è più informata e quindi libera di scegliere. Al pubblico però passa solo il primo messaggio. Qui finisce il primo blocco. Da questo primo blocco il pubblico ha seguito la prima parte della storia che si è dipanata così:
1) non c'è motivo di non vaccinare lo dice il ministro che vaccina i propri figli
2) i ricchi europei decidono di non vaccinare
3) ci sono dei vaccini obbligatori (per legge?) che non vengono fatti
4) Rimini è la provincia con maggiore calo vaccinale a causa di associazioni contro i vaccini



Il secondo blocco parte con Google mostrando le ricerche che tutti noi genitori abbiamo fatto prima di vaccinare i nostri bambini, basta inserire infatti la parola "vaccino" nel motore di ricerca e le prime fonti che compaiono sono Wikipedia e Comilva (COORDINAMENTO DEL MOVIMENTO ITALIANO PER LA LIBERTÀ DELLE VACCINAZIONI), il Ministero è al settimo posto. Come dire, chiunque cerca informazioni sui vaccini prima di trovare le informazioni ufficiali del Ministero si "imbatte" in Comilva, come se la ricerca fosse deviata volutamente, ma si chiama indicizzazione ed è un meccanismo SEO ben preciso, se al Ministero non sanno indicizzare non è colpa di Comilva. L'analisi di Comilva è fatta con molta cura si parla del referente legale, l'avvocato Ventaloro che è lo stesso avvocato che cura le causa contro lo stato per danni da vaccino. Qui viene introdotta una spycam all'interno di un incontro organizzato dal Comilva. Questo è un passaggio importante, intanto perchè usare una spycam in tv è collegato alla visione di qualcosa di losco, di oscuro, non sappiamo se la troupe abbia chiesto un'intervista e sia stata negata o se abbia chiesto di essere presente all'incontro "spiato" e sia stato negato, quello che il pubblico vede è un incontro distorto dalle immagini di una spycam quasi come se stesse spiando una setta. Successivamente il gancio della trasmissione illustra all'avvocato un problema di una amica per un presunto danno da vaccino del figlio e l'avvocato dice amabilmente al gancio di fare scrivere direttamente a lui per dei consigli. Anche qui c'è un meccanismo particolare, se vado da un avvocato e chiedo un consiglio legale ad un convegno nel 99.9% dei casi questo mi dirà di scrivergli una mail. Si sta procacciando un nuovo cliente? Forse. E' solo gentile? Forse. Ma il messaggio che passa è che l'avvocato sta speculando su un caso di un bambino autistico. Questo è quello che la gente comprende.
Poi si passa al nesso tra autismo e vaccini supportato da una sentenza del 2012 del tribunale di Rimini e molto "pubblicizzata" sul sito Comilva che però, come sottolinea la giornalista, non dice che poi la sentenza è stata ribaltata. Si chiude il capitolo autismo e vaccini con un'intervista al dottor Vittorio Lodi che riafferma la mancanza totale di correlazione tra autismo e vaccino. Non vengono citate le altre sentenze presenti sul sito del Comilva che confermano la reale esistenza di danni da vaccino. Qui si chiude il capitolo autismo, per ora, allo spettatore rimane questo messaggio: il fatto che i vaccini causino l'autismo è falso.



Si passa all'intervista al pediatra Eugenio Serravalle che viene innanzitutto presentato come un proficuo scrittore, in questo modo si sottende il fatto che il dottore sembri più interessato a vendere libri che a fare il pediatra, non è un messaggio esplicito ma tecnicamente passa questo concetto. L'intervista a Serravalle è molto interessante e lui trasmette un messaggio chiaro e interessante che però non viene minimamente sottolineato. Dall'intervista viene fuori che Serravalle non ha fatto delle pubblicazioni scientifiche sui danni da vaccino, quindi diventa poco credibile e non viene sottolineata invece quello che Serravalle sostiene da anni: non è sconsigliato vaccinare ma bisogna farlo con cognizione di causa individualizzando il trattamento. L'intervista si chiude con la giornalista che spiega al dottore che molti genitori non vaccinano perchè leggono i suoi libri, anche qui il cerchio si chiude: il dottore vende libri e per i suoi libri la gente non vaccina.

Chiuso il capitolo Serravalle, che sarà l'unica voce autorevole in quanto medico, ascoltata come voce "contro"(passatemi il termine drastico) i vaccini si ritorna a parlare dei danni del morbillo, la voce narrante di Riccardo Iacona diventa intervistatore, questo produce nello spettatore una maggiore attenzione. Qui il dottore intervistato dice una cosa molto importante ma che passa in secondo piano "i vaccini sono sicuri perchè nel corso del tempo sono state migliorate e vengono date a bambini sani". Il problema sta qui vengono date a bambini sani se i bambini sono davvero sani, ma chi sa se un bambino di 3, 6 mesi è sano realmente? I vaccini non fanno male in assoluto a meno che il soggetto stesso non abbia già dei deficit, e chi può saperlo con certezza e senza analisi su un bambino ancora nato? Questo passaggio passa in secondo piano ciò che resta nello spettatore è che i vaccini sono controllati e migliorati e sono "sicurissimi". Iacona fa infine una domanda interessante cioè perchè non esistono vaccini singoli? Il dottore non risponde. Ascoltate bene il video, non risponde alla domanda (min. 17'.55'').

Dopo questa intervista si torna a parlare di un caso eclatante di morte di un bambino spagnolo non vaccinato. Molto pathos nel racconto e anche molti dati scientifici, la notizia crea abbastanza panico nello spettatore dovuta anche alla musica molto drammatica che accompagna il servizio. Dopo la storia del bimbo spagnolo si torna in studio sottolineando l'attenzione che da ora in poi la trasmissione darà alla presunta correlazione tra autismo e vaccini. Si parla quindi del dottore Massimo Montinari che sostiene che la correlazione tra vaccino e autismo è molto stretta. Il dottore parla anche di sapere curare l'autismo. Tutta questa parte del servizio è dedicata alla dimostrazione che il dottore vende sostanze omeopatiche che non hanno nessuna valenza scientifica nella cura dell'autismo. Il messaggio che arriva al pubblico alla fine di questo blocco è che Montinari sembrerebbe essere un ciarlatano dunque se Montinari è un ciarlatano ed è contro i vaccini anche andare contro i vaccini è da ciarlatani. La correlazione è immediata ed è quella che il pubblico percepisce. Sia chiaro non lo dicono chiaramente ma l'effetto prodotto è questo. Si continua a parlare del Protocollo Montinari demolendone la validità scientifica (non entro nel merito perchè non sono medico) grazie all'intervista ad un medico autorevole come il dottor Salvo Di Grazia e a una intervista a una mamma che non ha risolto il problema di suo figlio, gravemente autistico. La donna è di spalle e ha la voce camuffata per privacy (anche se la figura si vede e sicuramente chi è vicino alla donna l'avrà certamente riconosciuta) l'effetto è sempre quello di una situazione quantomeno losca e sospetta. Interessante è il controllo seguente fatto dalla giornalista sulle strutture dove lavora il dottor Montinari. L'indagine sul medico è molto interessante e ben fatta ma attenzione non è strettamente legato al tema vaccini. Montinari parla di un Protocollo per curare l'autismo, non si parla di autismo strettamente legato al vaccino, non si sa nemmeno se la mamma intervistata abbia o meno vaccinato il figlio autistico. Si parla di autismo a prescindere dai vaccini. La correlazione la fa lo spettatore.
Un'altra intervista al professore Stefano Vicari (Primario del reparto di Neuropsichiatria infantile dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma) è sempre condotta da Iacona. Il dottore Vicari dice una cosa importantissima non sottolineata nel servizio e cioè che il vaccino non causa l'autismo ma "le vaccinazioni potrebbero essere un elemento non determinante ma favorente [dell'autismo] così come altre infiammazioni".
Si ritorna in studio e continua ad essere demolito il lavoro di Montinari i cui studi non sono riconosciuti dalla comunità scientifica. La attenzione posta su Montinari mi sembra realizzata con cognizione e correttezza di informazioni ma ricordiamoci sempre che Montinari parla di autismo soprattutto a prescindere dalla correlazione con i vaccini.

Successivamente si parla della storia di Andrew Wakefield il medico, radiato dall'albo, che aveva falsificato dei dati scientifici che dimostravano la correlazione tra vaccini e autismo. La storia di Wakefield è emblematica su come una bufala possa diventare un fatto scientifico. Si ricollega alla prima parte del servizio e cioè a quando si introduce tutto il servizio spiegando che i genitori cercano su internet informazioni sui vaccini per avere chiarezza. Il dubbio è quanta informazione non scientifica viene spacciata per scientifica da genitori terrorizzati? Se era una palla la storia di Wakefield chissà quante palle sono ancora in giro e circolano pericolose tra genitori ignari. Questo è generalmente il messaggio che comprende la maggior parte del pubblico. Si ritorna alla fine del blocco a parlare di morbillo e della sua possibile mortalità.

Si chiude il servizio mostrando la "battaglia dei vaccini" in Uganda. Il paragone lo fa Iacona direttamente nell'introduzione: i ricchi europei non vaccinano, in Uganda i bambini muoiono perchè non hanno i vaccini. Questo blocco chiude un discorso molto complesso lasciando molta amarezza, il messaggio è chiaro: chi può non vaccina e nel mondo ci sono milioni di bambini che muoiono perchè non hanno la possibilità di vaccinare. E' vero ma non viene spiegato un fattore importante le condizioni igieniche sanitarie dell'Uganda non sono le stesse in cui vivono i bambini europei. E' una riflessione che non viene toccata e che allo spettatore medio non arriva.

Nel complesso il lavoro della redazione di Presa Diretta è interessante e approfondito e hanno escluso dalle interviste qualsiasi genitore che potesse dare un parere non scientifico, elemento che ho apprezzato molto, nulla a che vedere con il ridicolo servizio realizzato dalla redazione di Open Space condotto da Nadia Toffa qualche mese fa. E' però un servizio abbastanza sbilanciato sul "PRO VACCINI" poichè delle voci contro la vaccinazione o per essere più precisi, voci più caute oltre quella di Serravalle non sono state coinvolte (se escludiamo Montinari il cui lavoro però viene giustamente, visto le prove pubblicate, demolito).
La mia analisi spero sia servita per comprendere meglio come a volte le informazioni se pur corrette seguono comunque una strada ben precisa che induce lo spettatore a interpretare i fatti in un modo piuttosto che un altro.