venerdì 29 gennaio 2016

Tre principesse Disney come non le avete mai viste prima

Ho deciso di scrivere questo post perché in rete si trovano tantissime immagini delle principesse Disney che, come credo per buona parte della mia generazione, ci hanno accompagnato nella nostra infanzia. Molte di queste immagini però raffigurano queste eroine dei nostri cartoni in situazioni strane, forse più umane e quindi molto più reali. Mi piace immaginarle con i loro problemi quotidiani grandi e piccoli proprio come quelli che ogni giorno noi comuni genitori affrontiamo.

1) Ariel: ogni riccio un capriccio. Io ho seri problemi a spazzolare ogni giorno i capelli di Mollichina.
Mi consola pensare che anche Ariel, una volta approdata in terra abbia gli stessi problemi. Devo provare anche io a usare le forchette...
Ariel tenta di spazzolarsi i ricci ribelli

2) Jasmine: anche la bellissima Jasmine invecchia. Ma lo fa felice, accanto al suo amore e circondata dai suoi figli. Non c'è dubbio che quando gioco sul divano con i miei figli, anche io mi sento una principessa proprio come lei.

Aladdin e Jasmine anziani ma felici
3) Rapunzel: non prende con molta filosofia i suoi problemi pratici con la capigliatura. Io la mattina quando mi alzo e cerco di pettinarmi ho la sua stessa faccia. Massima solidarietà Rap!

Rapunzel ha litigato con la spazzola

mercoledì 27 gennaio 2016

Un neonato al cinema. Storia di uno strano episodio.

Domenica sono andata al cinema con il Capobranco. Raramente ci concediamo questo lusso (si ormai è un lusso...) ma grazie a un magico incastro siamo riusciti ad avere un paio d'ore per noi senza figli e abbiamo deciso di dedicarle ad una delle attività che amiamo fare di più e che ci mancano di più.

Mangiare pop corn e vedere un film è il massimo della gioia

Così abbiamo deciso di guardare Revenant con Leonardo Di Caprio. Vi risparmio commenti sul film non voglio spoilerare niente ma vi assicuro che è un film abbastanza violento, cupo e soprattutto lungo, dura infatti più di due ore e mezza. Mentre eravamo seduti e il film era appena iniziato le nostre orecchie bioniche di genitori hanno captato un suono strano ma familiare. Sembrava il pianto molto sommesso di un bambino "cavolo" ho pensato "gli effetti sonori sono molto realistici!" Ma dopo poco il pianto è ricominciato così mi sono voltata e ho visto una scena che vedo ogni notte riflessa nello specchio di casa mia: c'era una mamma che cullava un piccolo di poco più di tre mesi. Quando eravamo più giovani e senza figli io e mio marito andavamo al cinema anche due volte a settimana era bello e rilassante e dava spunto per riflessioni e commenti era anche un ottimo modo di trascorrere la serata con amici. Ma da quando ci sono il Gremlin e Mollichina questa consuetudine si è persa. Riusciamo a rosicchiare momenti di libertà ogni tanto e ci inebriamo della libertà di andare a vedere un film violento, bere Coca Cola e mangiare Pop Corn che sanno di burro fritto.
Mai, mai, mai avrei pensato di portare uno dei due al cinema. Anche se piccolo, anche se allattato, anche se dormiente. Vedere quella scena mi ha da un lato intenerito ma dall'altro fatto riflettere. Quando si diventa genitori si fanno anche dei sacrifici. Un luogo chiuso, pieno di persone, di rumori forti e di scene veloci non mi sembra il luogo adatto per un bambino così piccolo. Eppure devo ammettere che il frugoletto è stato pressocchè tranquillo per tutta la durata del film (abbiamo sentito qualche breve pianto ogni tanto ma niente di fastidioso). Però ho cercato di guardare oltre e ho capito che alcuni genitori tentino comunque di non modificare di una virgola la propria vita. Con questo non voglio giudicarli magari era il loro primo tentativo magari non lo rifaranno più o lo rifaranno e la prossima volta il bambino piangerà per tutta la durata del film, ma il problema è: si deve modificare il proprio comportamento, le proprie abitudini per un figlio piccolo o è lui che si deve adeguare ai nostri ritmi, ai ritmi della famiglia? Ammetto di avere due figli pieni di energie e vitalità e mai avrei pensato di portare il Gremlin in un cinema a tre mesi (sarei stata allontanata come la peste dopo i primi 5 secondi di proiezione) ma comunque non avrei mai deciso di portarlo. Mi sono accorta che fino a quando mi ostinavo a mantenere la mia vita uguale a sempre pensando che si sarebbe dovuto adeguare lui (il Gremlin) a noi e non viceversa, non solo ho vissuto male ma ho fatto probabilmente vivere male anche lui. Ho scoperto che un lento adattamento reciproco permette a mamma e figlio di vivere meglio, più rilassati e permette a entrambi di imparare a conoscere il ritmo generale della tribù. Li porto in pizzeria o al ristorante e si comportano anche bene, ma non pretendo di farli mangiare alle 14 o di tenerli seduti composti per tutta la durata del pranzo e allora preferisco trovare posti adatti a loro dove possono giocare mentre io mangio (e li controllo), li porto a teatro ma magari invece di vedere la Aida ci guardiamo uno spettacolo di burattini che dura tre quarti d'ora e così via. E poi diciamoci la verità se io vado al cinema voglio stare in santa pace, se devo passare la serata a passeggiare su e giù per i corridoi sto, gratis, a casa mia. Al cinema voglio bere la Coca Cola e voglio mangiare i Pop Corn, voglio tornare a inebriarmi di quella libertà che dura solo un paio d'ore.

martedì 26 gennaio 2016

Vuoi mangiare sano? Te lo dice l'App

Da quando sono mamma sono diventata attenta ad ogni cosa. Che sia cibo o cosmetici, che siano giochi o libri ogni cosa la analizzo e la studio come se dovessi poi scriverci una tesi di laurea.

Il logo dell'app Edo

Insomma mentre prima mi spalmavo allegramente qualsiasi crema scegliendola soltanto in base al suo profumo adesso guardo gli ingredienti ( anzi l'Inci). E lo stesso faccio con il cibo. Cerco di mangiare biologico e di usare solo prodotti di stagione. Per i prodotti confezionati invece fino ad ora scegliere correttamente non era facile. Ma adesso ho scoperto Edo. Edo è una app che scansionando il codice a barre dei prodotti ti spiega cosa stai mangiando. Ti spiega se stai per mangiare un prodotto con troppi grassi, o che attività dovai fare per smaltirlo, ma anche se ci sono valide alternative o se il prodotto è allergenico. Insomma Edo sembra un ottimo aiuto per mangiare in maniera consapevole e sana per noi e i nostri figli.

lunedì 25 gennaio 2016

Come pulire le pentole bruciate

Ieri abbiamo mangiato i carciofi ripieni cotti in tegame. Una delizia, un giorno di questi vi scrivo la ricetta così come me l'ha tramandata mia madre. Il problema però è che per una delizia simile il povero pentolino utilizzato aveva subito una carbonizzazione preoccupante.

Il pentolino di acciaio bruciato
Il pentolino dopo aver subito una grave ustione

Temevo che fosse giunta la sua ora. Lui compagno fiero di tante pastine in brodo per i miei piccoli ci stava per abbandonare. E invece per fortuna ho acquistato su Aliexpress un cilindro in fibre di vetro che mi ha cambiato la vita (più al pentolino che a me in realtà...). E' bastato inumidirlo e passarlo sulla superficie bruciata e in pochissimi minuti senza fatica il pentolino è tornato come nuovo. 

Il pentolino pulito e splendente
Poche passate con il cilindro ed è tornato come nuovo

Per utilizzarlo vi consiglio di indossare i guanti (io uso quelli usa e getta) perché le fibre si possono staccare e diventare fastidiosi aghetti. Poi non vi resterà che specchiarvi nel vostro pentolino tornato come nuovo.


domenica 24 gennaio 2016

Ricetta di carnevale: le palline al ciccolato

Alzi la mano chi non ha in dispensa frammenti di cioccolato dimenticati in un contenitore in attesa di essere consumati. Che siano residui di torte o di regali golosi delle nonne spesso non si sa proprio come eliminarli.

Le mie palline di cioccolato, una vera delizia
Palline al cioccolato ricoperte di nocciole

Così ho trovato questa ottima ricetta bimby (la trovate nel libro verde) di grande effetto da usare anche in occasione delle prossime feste di carnevale. 
Ecco gli ingredienti:
500 gr di cioccolato  (al latte, fondente, ecc..)
330 gr di panna
150 gr di nocciole tostate
Procedimento:
Tritare 50 gr di nocciole e metterle da parte ( 4 sec / Vel 6), aggiungere il cioccolato e metterlo da parte(20 sec / Vel 7), senza pulire il boccale aggiungere la panna (4 Min / 70 gradi / vel 2), poi aggiungere il cioccolato  (20 sec / vel 3). Mettete tutto in una ciotola e fate raffreddare per almeno 3 ore in frigo. Copritela con la pellicola trasparente mettendola a contatto con il composto. Preparate un vassoio (che poi dovra entrare in frigorifero) e copritelo con carta forno. Dopo 3 ore con le mani fredde prendete una piccola parte del composto e formate delle palline. E inserite al centro una nocciola intera. Posatele nel vassoio e quando sarà pieno riponetelo in frigo. Poco prima di servirle riprendete le palline e passatele nelle nocciole precedentemente tritate e riponetele nei pirottini adatti. Io ho usato questi Ikea. Potete anche cospargerli di scaglie di cocco o di pistacchi oppure di zucchero a velo. Successo garantito!

AGGIORNAMENTO:
Da oggi la ricetta è inserita anche su EsciLaRicetta!

Il Tweet di EsciLaRicetta

La potete trovare su Telegram digitando il numero 28.


giovedì 21 gennaio 2016

Gas incolore dall'odore irritante: l'umorismo maschile secondo mio figlio

Man mano che il Gremlin è cresciuto ho notato in lui un lento ma inesorabile cambiamento. Da paffuta entità asessuata ed eterea si sta trasformando in un maschio-macho-masculo senza speranza e redenzione.

Atleta cade durante una gara


Lui che sguazzava allegro e felice nel suo bagnetto ora lo devo costringere con sotterfugi e promesse a lavarsi e ogni volta giura a sé stesso e al mondo che quando sarà grande MAI MAI MAI si laverà. Pensavo fosse un problema di alcuni maschi irriverenti e sporchi e invece a quanto pare è una caratteristica specifica del cromosoma Y.
Tra le cose che sono decisamente cambiate nel modo di essere del mio, ormai ex, puttino è il senso dello humor. E così ho notato che davanti a delle immagini in tv che io e Mollica guardiamo come le mucche che guardano passare un treno, il Gremlin e il Capobranco si scompisciano dalle risate. Che sia una caduta maldestra, un'auto che prende fuoco, un gas incolore che irrita il viso di un povero sventurato per loro è uguale: la risata è assicurata. La cosa incredibile è che ridono per le stesse identiche gag e quelle che lasciano indifferente l'uno lasciano indifferente anche l'altro. All'inizio mi faceva tristezza questa constatazione del fatto che il mio bambino senza sesso stesse crescendo diventando maschio come tutti i maschi, ma adesso questa cosa mi intenerisce e persino mi inorgoglisce. Sta crescendo sano di mente, strampalato come tutti i maschi, con un senso dell'umorismo che mai capirò ma che mi affascina tanto che adoro farmi inebriare dalle loro risate gratuite, sonore, sincere e divertenti. Anche questo è crescere. Anche questo è diventare uomini.

mercoledì 20 gennaio 2016

Fiabe per bambini: raccontare con il video proiettore tascabile

Prima di andare a letto raccontare la fiaba della buona notte è una prassi molto diffusa. Le luci si spengono, i bambini si rilassano e la voce suadente della mamma o del papà accompagna i piccoli nel dolce sonno. Il quadro è abbastanza idilliaco ma non sempre si avvera! Spesso (molto spesso...) i bambini sono ancora super eccitati dalla giornata trascorsa, non vogliono dormire, vogliono guardare la tv e ascoltare semplicemente la fiaba per loro, bambini 2.0 è quasi noioso. Ecco allora che può venire in aiuto un piccolo aggeggio a batterie che nel buio della stanza catturerà la loro attenzione.
Si tratta del video proiettore a batterie che potete acquistare a poco più di 3 euro qui o a un prezzo maggiore qui per il modello che mostra le immagini di Planes, qui per i dinosauri e qui per raccontare una storia sui cavalli e i pony.



Insomma anche questo mezzo può essere una buona idea per cercare di conciliare il sonno dei bambini.